Lo sguardo inquieto: Teatro e vita di Heiner Müller

[Tra l’8 e il 17 novembre Radio 3 ha trasmesso Lo sguardo inquieto: Teatro e vita di Heiner Müller, un documentario di Marcello Anselmo, che è possibile riascoltare qui, mentre qui si può riascoltare La missione, nella registrazione del 1997 per la regia di Elio de Capitani. Segue la presentazione dal sito di Radio 3. M.S.]

«Dov’è il domani
che vedemmo ieri?
»
H.M.

Lo sguardo inquieto è una narrazione del teatro e della vita di Heiner Müller, drammaturgo tra i più taglienti, visionari e lucidi dell’età contemporanea. Un percorso sonoro che ripercorre le principali tappe biografiche del drammaturgo e approfondisce la genesi delle sue opere radicate nel socialismo reale della DDR, il territorio drammaturgico di Müller. Le contraddizioni del Socialismo sono simili a quelle dell’Occidente, l’uomo diventa macchina, la Storia finisce, la prospettiva è il dominio di un eterno presente alimentato dai consumi di massa.

L’opera drammaturgica e poetica di Heiner Müller è un caleidoscopio con cui comporre elementi sotterranei dell’animo nero della società industriale, capitalista come socialista, con frammenti, suggestioni e dubbi di un’intimità individuale. Da vita ad un teatro dell’insurrezione, dell’inquietudine, del dubbio, del corpo, del silenzio. È la storia collettiva della popolazione di un paese che non c’è più, di una società implosa, disciolta. È il racconto del tramonto dell’umano, del declino inevitabile della modernità. Il suo teatro ha disegnato i contorni di un futuro remoto diventato presente. La sua vita è stata un continuo esercizio di irrobustimento dello spirito e del corpo.

Le voci de Lo sguardo inquieto sono di: Peter Kammerer, Wolfgang Storch, Valentina di Rosa, Graziella Galvani, Gianfranco Capitta. Letture di Tania Garribba.

Estratti sonori da: Heiner Müller liest Heiner Müller, Henschel Schauspieltheatherverlag Berlin / Alexander Verlag Berlin, 1999, e Einstürzende Neubauten / Heiner Müller, Die Hamletmaschine, versione radiofonica per Rundfunk der DDR, 1990, Ego, Berlin und Freibank Hamburg, 1991.

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