Paolo Chiarini L’espressionismo tedesco

Paolo Chiarini

L’espressionismo tedesco

Borgo Valsugana, Silvy, 2011, 193 p.

Nuova edizione di uno studio ormai classico, uscito per la prima volta nel 1968.

Dalla presentazione editoriale: “L’espressionismo costituisce la variante tedesca dell’avanguardia storica europea. Le radici più immediate dell’espressionismo, infatti, affondano da un lato in quel singolare amalgama in fermentazione che è il fenomeno della Finis Austritte, dall’altro soprattutto nel terreno della Germania guglielmina, nata dal compromesso fra i nuovi ricchi prodotti della impetuosa espansione capitalistica e la vecchia classe, agraria e feudale, degli Junker. È impossibile rispondere alla domanda circa il concreto svolgimento dell’espressionismo se non si prende contemporaneamente coscienza del fatto che da un lato esso esibisce ricerche ed esperienze artistiche in piena sintonia con l’avanguardia europea di quegli anni, ma dall’altro presenta aspetti che sono specificamente suoi. Nietzsche, Husserl e Bergson nella sfera filosofica, Baudelaire, Rimbaud, Verlaine, Jammes, Verhaeren, Dostoevskij, Walt Whitman (accanto alla riscoperta di Kleist e Hölderlin) in quella delle suggestioni letterarie, costituiscono la cornice culturale entro cui si sviluppa e prende a poco a poco forma l’intreccio complesso delle poetiche espressioniste. Oggi preme soprattutto mettere a nudo quella che vorremmo chiamare l’architettura storica della vicenda espressionista, le prospettive reali entro cui si è venuta a poco a poco configurando, i contorni ragionevoli e dimostrabili che la differenziano da altre analoghe o divergenti, infine l’esito in cui quella vicenda si è consumata e conclusa.”

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