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Tag Archives: Alias
Cases lettore
[Uscito su Alias il 7 luglio 2013. L’immagine viene dalla sovraccoperta di Patrie lettere.] Massimo Raffaeli Ammetteva francamente di essere negato a scrivere una monografia, era piuttosto un estensore di note, di articoli, di dottissime glosse filologiche, così come di … Continue reading
Il cogito di Grünbein
Günter Grass, Das Treffen in Telgte (1979) Massimo Raffaeli È un luogo comune ricordare come Cartesio ricevette in stato sonnambolico la premonizione della filosofia che avrebbe riassunto nel Discorso sul metodo. Poco più che ventenne, bloccato dalla neve dentro una … Continue reading
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Morte e apoteosi del Romanzo
The New York Times, October 11, 1967 Massimo Raffaeli Da una impasse epocale, da un’indigenza letteraria che vorrebbe tramontate e ormai sterili le parole-chiave del moderno nasce uno dei grandi romanzi del Novecento, il più eroico nella totale destituzione dell’orgoglio: … Continue reading
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Gli anni verdi dello sterminio
Massimo Raffaeli È raro provare assoluta ammirazione per uno scrittore e nello stesso tempo sentirlo così prossimo, pari a un fratello maggiore, anzi a un compagno che spezzi per te il pane della sua parola. Con Heinrich Böll capita infatti … Continue reading
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Uso vitale del buon antico
Massimo Raffaeli Ci dev’essere per forza un’astuzia della ragione storica, come si chiamava nella dialettica di Hegel, se è vero che proprio davanti a Hegel, nel Dorotheen-Friedhof, il vecchio cimitero di Berlino Est, è sepolto dal ferragosto del ’56 il … Continue reading
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Umanesimo militante
Thomas Mann (da Die Zeit) Massimo Raffaeli Thomas Mann scelse l’esilio il 27 febbraio del 1933, giorno dell’incendio appiccato al Reichstag dalle camicie brune, però mantenne un atteggiamento di riserbo o meglio di dissimulazione nei riguardi del regime nazista fino … Continue reading
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Gli apparve sull’Oceano: sul Don Chisciotte di Thomas Mann
Antonio Saura, Quixote Massimo Raffaeli “Selvaggio amico” aveva detto del mare trent’anni prima il suo Tonio Kröger, fissando dalle altane di Lubecca lo specchio increspato e domestico del Baltico. Lì Thomas Mann aveva osservato lo scatenarsi degli elementi, di contro … Continue reading
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Brecht, sfregi in taverna
[Nel volume Bande à part, uscito lo scorso anno per Gaffi, Massimo Raffaeli ha raccolto una scelta delle sue recensioni apparse su Alias, il supplemento settimanale de ‘il manifesto’. Sono felice di riproporre su germanistica.net quelle relative ad autori tedeschi, … Continue reading
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Perché leggere i classici?
The Great Poets Frieze on the Albert Memorial (by H. H. Armstead) Federico Condello «Classici: si presume di conoscerli». Così Flaubert, Dizionario dei luoghi comuni. Ci sarebbe poco da aggiungere. Se non fosse che la placida sonnolenza del “classico” … Continue reading
Uwe Johnson maestro del mio presente: intervista a Marcel Beyer
Monica Lumachi Nato nel 1965 nei pressi di Stoccarda, Marcel Beyer vive e lavora a Dresda. Traduttore, poeta e narratore, ha ottenuto una eco internazionale con il romanzo Flughunde, del 1995 (trad. it. Pipistrelli, Einaudi 1997), per il quale ha … Continue reading
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Marcel Beyer, Forme originarie della paura
Jochen Lempert, The Skins of Alca Impennis, 2009 (via PROJECTESD) Cecilia Bello Minciacchi Con scelta lungimirante che purtroppo, in Italia, non sembrò avere la meritata risonanza, Einaudi già nel 1997 aveva fatto tradurre Pipistrelli (Flughunde, 1995), tra i primi romanzi … Continue reading
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Ingeborg Bachmann, Diario di guerra
«Dio mio, chi avrebbe pensato qualche mese fa anche soltanto che ne saremmo usciti vivi! Ho ripreso ad andare ogni giorno sulla Goria, da sola e per sognare, sognare sogni magnifici! Studierò, lavorerò, scriverò! Perché sono viva, viva. Oh Dio, essere libera e vivere, anche senza scarpe, senza pane e burro, senza calze, senza… macché, sono tempi magnifici!» Continue reading
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Lutz Seiler, Il peso del tempo
David Schnell, Glockenspiel, 2007 (via minimlwork) Stefano Zangrando Vi è un certo ardimento nel proporre, come ha fatto l’editore Del Vecchio, una collana dedicata alle short stories a un pubblico come quello italiano. Pure i buoni esiti continuano a non … Continue reading
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Peter Handke, La montagna di sale
Immagine via istockphoto Stefano Gallerani «Forse Handke è un narratore un po’ aberrante, un lirico che perlopiù scrive romanzi perché nella lirica la parola uscirebbe troppo allo scoperto e dovrebbe essere abbastanza violenta da esorcizzare il vuoto che circonda il … Continue reading