Antigone di Hasenclever

QT_fc2_Hasenclever_copertina6 MAGGIO 2013 | h. 17:00 PRESENTAZIONE A MILANO
con Eva Banchelli, Sotera Fornaro, Martina Treu ed Elisabetta Vergani

Walter Hasenclever: Antigone
A cura di Sotera Fornaro
Testo a fronte. Mimesis 2013
(il quadrifoglio tedesco – fuori collana 2)

Nel centenario dello scoppio della Prima guerra mondiale, Sotera Fornaro cura la prima traduzione italiana del dramma pacifista di Hasenclever (1917). Nel saggio che apre il volume, intitolato La profezia del dolore, Fornaro inserisce l’Antigone espressionista nell’opera dell’autore e nella cultura e letteratura del tempo (tedesca e non solo), disegnandone radici e orizzonti ideali in diciotto densi capitoletti. Qui se ne può leggere un estratto

Dalla quarta di copertina:

Scritta in trincea durante la prima guerra mondiale, l’Antigone di Walter Hasenclever denuncia l’insensatezza di tutte le guerre ed è un grido pacifista nel mezzo dell’orrore. L’Antigone greca, che paga con la vita la sua ribellione alle leggi dello Stato in nome di una legge divina non scritta ma inderogabile, diventa in questo dramma espressionista una profetica e rassegnata martire della violenza politica di ogni genere.  È la vittima non solo di un sanguinario potere tirannico, ma anche di un proletariato sbandato e assetato di vendetta. Questa tragedia giovanile esprime l’oscuro presagio di una schiera di ‘demoni’ che avrebbero saputo conquistare le masse e portare alla catastrofe il mondo già provato da una prima, terribile guerra. Quella di Hasenclever è dunque la prima Antigone politica del XX secolo, stranamente sfuggita alla censura: va accostata all’Antigone del romanzo Novembre 1918 di Alfred Döblin e alla più celebre Antigone di Bertolt Brecht (1948). L’Antigone di Hasenclever da una parte, quella di Brecht dall’altra, sono infatti erme poste a confine di due momenti decisivi nella storia della cultura tedesca e, pur in una visione pessimistica della storia, esprimono attraverso il riuso di un mito antico la possibilità di ripartire dall’arte dopo essere giunti al punto zero della ‘civiltà’ europea.

Walter Hasenclever (1890-1940) fu un protagonista della letteratura tedesca prima del 1933, quando i suoi libri furono messi al rogo dai nazisti. Paragonato in gioventù a Schiller per la sua lirica espressionista e per i suoi primi drammi, ebbe un successo strepitoso con la tragedia Il figlio; con Antigone vinse nel 1917 il premio Kleist. Negli anni Venti, con le sue commedie di costume, fu tra gli autori più rappresentati nei teatri di lingua tedesca; nel 1930 lavorò a Hollywood come sceneggiatore anche per Greta Garbo. Dopo la presa del potere nazista, cominciò un lungo esilio, che concluse col suicidio in un campo d’internamento francese quando l’avanzata dei tedeschi sembrava inarrestabile.

Sotera Fornaro insegna Letteratura greca all’Università di Sassari e si occupa di storia delle ricezioni dell’antichità classica, specie nella cultura tedesca. Ha scritto tra l’altro: Antigone. Storia di un mito, Roma 2012; L’ ora di Antigone dal nazismo agli ‘anni di piombo’, Tübingen 2012 e tradotto testi di Goethe, Herder e Hochhuth.

 

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