Non è di interesse strettamente germanistico, ma mi sembra che questo manifesto, che in poche settimane ha raccolto oltre 1.400 firme in tutta Europa meriti di essere preso in considerazione. Il sito del collettivo université en debat, che ospita il manifesto, si sta rapidamente arricchendo di materiali e contributi alla discussione, come la lettera di Annick Stevens, da cui il manifesto è nato, e i link agli appelli Pour une désexcellence des universités o Slow science. Se da una parte l’università italiana è ancora relativamente ‘indietro’ rispetto ai problemi evidenziati nel manifesto (p.es. il produttivismo), la tendenza che ne guida la trasformazione è la medesima. La discussione mi sembra dunque utile a capire ciò a cui, nel migliore dei casi, anche la nostra università sta andando incontro.
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