Ingo Schulze a Milano: Noi nella crisi

1 ottobre, ore 20.30
Teatro Verdi, via Pastrengo, 16 Milano
Intervengono: Eva Banchelli, Anna Chiarloni, Valentina Parisi, Stefano Zangrando

Ingo Schulze, lo scrittore tedesco della generazione post-DDR ci ha narrato in short stories il collasso del sistema a ‘socialismo reale’ e l’esplosione di quella società. Schulze parla adesso a Milano di questa nostra generale crisi e del movimento intellettuale detto del ‘nuovo impegno’ – il movimento debutta il 18 dicembre 2011 alla Casa delle Culture del Mondo di Berlino – che si attrezza, per quanto agli strumenti espressivi, a fronteggiarla.

Gli scritti compresi nel libro edito da ADV Noi nella crisi. Chi paga il conto? sono comparsi in questi mesi in Germania nel pamphlet a titolo I nostri bei vestiti nuovi (UNSERE SCHOENEN NEUEN KLEIDER) – lo scrittore prende qui le mosse dalla favola di Andersen I vestiti nuovi dell’imperatore – e, in forma di lettera a Bertolt Brecht, nella prolusione al premio omonimo ricevuto il 19 febbraio ad Augsburg. Scritture accompagnate da due lunghe interviste di Anna Chiarloni e Piero Del Giudice, sulla produzione letteraria e il pensiero politico dello scrittore. Ne viene un nutrito e documentato cahier des doléances, un libro di denuncia/constatazione della situazione che
viviamo in cui – nella crisi e con lo strumento della crisi, nell’impoverimento e nel generale aumento dello sfruttamento – si consuma un articolato attacco alla democrazia e in cui, dato che «alla minoranza di una minoranza è concesso, quindi è legale, danneggiare gravemente il bene comune per il proprio arricchimento», viviamo un tempo già postdemocratico.

Da qui, alla scrittura e alla letteratura, la necessità di parlare della nuda realtà, senza fingere vestiti nuovi, lasciando alle spalle l’età del consumo, dei luoghi comuni e delle astrazioni dove «parole come capitalismo, lotta di classe, massimizzazione del profitto erano considerate antiquate e come tali derise e possibilmente evitate. Chiedere chi ci guadagnava, a chi giovava una cosa o l’altra e a svantaggio di chi, era considerato sconveniente, espressione di un pensiero volgare…». Convenendo invece con l’evidenza plastica del distico brechtiano “cos’è una rapina in banca / a confronto della fondazione di una banca?”

ADV CdL Comunicato Schulze 1 ottobre

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