Un’applicazione particolare

Dopo Babele premette che la traduzione è formalmente e praticamente implicita in ogni atto di comunicazione, nell’emissione e nella ricezione di ogni singolo atto di significazione, sia nel più ampio senso semiotico sia negli scambi più specificamente verbali. Capire significa decifrare. La percezione dell’intenzione di significare è una traduzione. Di conseguenza, i mezzi e i problemi essenziali dell’atto della traduzione a livello di struttura e di esecuzione sono tutti presenti negli atti del discorso, della scrittura e della codificazione pittoriale all’interno di qualsiasi lingua. La traduzione fra lingue diverse è un’applicazione particolare di una configurazione e di un modello fondamentali del discorso umano, persino quando questo discorso avviene in un’unica lingua.

George Steiner, Dopo Babele, trad. di Ruggiero Bianchi, Milano, Garzanti, 1994, p. 12 (Prefazione alla seconda edizione, 1991)

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