Oggi è di moda portar fibbie ai calzoni con cui si possono stringere o allargare a piacimento. Ci foggeremo una coscienza alla nuova moda per renderla più spessa a misura che ne avremo bisogno. […] Coraggio, dunque, e all’opera! Voglio schiantare intorno a me tutto ciò che m’impaccia, che m’impedisce di essere il signore. Signore devo diventare, e ch’io mi prenda con la violenza le cose, a conquistare le quali mi manca l’amabilità.
Franz Moor (I, 2)
Fratello, io ho osservato gli uomini, le loro preoccupazioni da api e i loro disegni da giganti, i loro affari degni dei topi e i loro progetti degni degli dèi; e quella loro strana corsa verso la felicità, ora affidata allo slancio d’un cavallo, ora al naso di un asino, ora alle proprie gambe; questa variopinta lotteria della vita a cui, nella speranza di vincere, qualcuno mette per posta la sua innocenza, e la sua felicità, e ciò che vien fuori è lo zero… Il numero vincente non esisteva. Uno spettacolo, fratello, che non sai se sia da ridere o da piangere…
Karl Moor (III, 2)
da: Friedrich Schiller, I masnadieri, trad. di Barbara Allason, Torino, Einaudi, 1969