Diario berlinese 25: Wahl-O-Mat

                                                                                                                              Matteo Galli

Ieri sono tornato al Martin Gropius Bau a vedermi la retrospettiva, la prima dal 1901, dedicata a Hokusai, l’artista giapponese che cambiava nome a ogni pie’ sospinto, al confronto Prince è un dilettante, e che influenzato dall’arte europea, soprattutto fiamminga, ha a sua volta esercitato una lunga influenza sull’arte di fine ‘800, oltre ad aver di fatto inventato il “manga”, il fumetto giapponese (“manga” fu uno dei suoi molti nomi). Non parlerò di Hokusai perché non ne so quasi nulla, mi mancano completamente le coordinate, dovrei studiare un bel po’ prima di dire qualcosa anche di solo vagamente sensato. La sera poi ho visto una graziosa commedia americana un po’ lunga “Crazy, stupid, love” con Julianne Moore e Steve Carell, ma di quella scriverò per “Close-Up”. Ho mangiato nella mia pizzeria preferita, “A’ magica”, la gestisce un tedesco, tifosissimo della Roma, da qui il nome. E poi sono stato alzato fino alle cinque a chiacchierare con un amico.

Stamattina sono stato a prendere la scheda elettorale al municipio di Pankow e dunque oggi parlerò del “Wahl-O-Mat”. Che forse non tutti conoscono. Vai su “Google”, digiti “Wahl-O-Mat” e “Berlin 2011” e ti arrivano diversi siti che ti permettono di rispondere a delle domande sul tuo profilo politico. Ho scelto il primo della lista, sul sito della “bpb”, ossia della “Bundeszentrale für politische Bildung” (“Centro federale per l’educazione politica”), una benemerita istituzione con sede ancora a Bonn, ma che ha una succursale nella Krausenstraße, a un passo da “Checkpoint Charlie”, dove si può andare a prendere materiale didattico, gratuito o semigratuito. Ebbene il “Wahl-O-Mat” della “bpb” ti sottopone un questionario con ben 38 domande. Al termine puoi “flaggare” i partiti con i quali vuoi confrontare le risposte, fino a un massimo di otto. Io ho flaggato i cinque più importanti (Socialdemocratici, “Linke”, Verdi, Democristiani e Liberali) più la DKP (il partito comunista tedesco), i “Piraten” e la “Partei”, quelli dello slogan su Knut. Prima di comunicare il risultato, ecco le domande a cui ho risposto, si può scegliere lo “stimme zu” (“sono d’accordo”), lo “stimme nicht zu” (“non sono d’accordo”) e il “neutral” (“neutrale”), si può anche “die These überspingen” (“saltare il quesito”). 1) Privatizzazione della S-Bahn; 2) voto al parlamento regionale a partire dai 16 anni; 3) punizioni più dure per chi sporca le strade con la cacca di cane; 4) equiparazione dei pacs ai matrimoni; 5) limitazione del consumo di alcol nei luoghi pubblici, o meglio nei luoghi all’aperto; 6) city-tax per i pernottamenti negli hotel di Berlino; 7) l’ultimo anno di asilo nido obbligatorio per tutti; 8) sostegno economico a progetti di cittadini “mit Migrationshintergrund” (“con un’emigrazione alle spalle”); 9) edificazione del Lungosprea nel quadro del progetto urbanistico-speculativo “Mediaspree”; 10) brevi arresti di giovani criminali anche in caso di sentenze con la condizionale; 11) aumento dell’imposta sugli acquisti immobiliari; 12) finanziamento di progetti per combattere l’estremismo di sinistra; 13) obbligo scolastico per tutti (sei anni di elementare); 14) possibilità per chi richiede asilo politico di muoversi liberamente per tutto il territorio tedesco; 15) snellimento delle procedure per l’ammissibilità di referendum; 16) ampliamento della tangenziale A100; 17) incentivazione delle possibilità di impiego pubblico per cittadini con emigrazione alle spalle; 18) diritto per tutti i laureati della laurea triennale (BA) di iscriversi alla magistrale (MA); 19) mantenimento della pista di Tempelhof come area verde; 20) concessione degli assegni famigliari solo a famiglie tedesche; 21) aumento del numero di strade di Berlino dove si deve viaggiare a non più di 30 kmh; 22) finanziamento di progetti per combattere l’estremismo di destra; 23) abolizione nelle scuole elementari dello “JüL” (“jahrgangsübergreifendes Lernen”, classi di anni diversi che vengono messe insieme, come nelle scuole di provincia); 24) riconoscibilità dei polizziotti nelle grandi manifestazioni i poliziotti tramite badge; 25) finanziamento di progetti per edilizia popolare; 26) abolizione della “Umweltzone” (“zona verde”, quella nella quale possono circolare solo veicoli con determinate caratteristiche ecologiche) a Berlino; 27) medesimo insegnamento scolastico indipendentemente provenienza degli alunni; 28) minimi sindacali nelle tariffe solo per determinate categorie; 29) aumento di videocamere di controllo; 30) test linguistici aggiuntivi per bambini in età prescolare; 31) quote rosa nei consigli di amministrazione delle aziende di Berlino; 32) chi insegna religione islamica delle scuole berlinesi deve essersi formati presso università tedesche; 33) fine della privatizzazione dell’acqua; 34) rinuncia da parte dei titolari di sussidio di disoccupazione (“Hartz IV”) di parte del sussidio in caso di rifiuto di un’offerta di lavoro; 35) sostegno economico ai progetti di memorial delle vittime del regime nazista; 36) diritto di voto per tutti i residenti stranieri a Berlino; 37) pubblicità da parte dell’esercito nelle scuole di Berlino; 38) i treni a lunga percorrenza devono tornare a fermarsi a Bahnhof Zoo.

I punti a disposizione sono 76. Al primo posto nel mio “Wahl-O-Mat” c’è la “Linke”, con 57, seguono a ruota i “Piraten” con 56, la “DKP” con 55, i Verdi con 52, poi “Die Partei”con 51. Solo sesta la SPD.

Ultima la CDU.

Adesso devo studiarmi i candidati del quartiere di Pankow.

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