Schmeller e il cimbro agli inizi della linguistica tedesca

[da: Ermenegildo Bidese (2020): Schmeller e il cimbro agli inizi della linguistica tedesca. In: Johann Andreas Schmeller, Sui cosiddetti Cimbri dei VII e XIII Comuni delle Alpi Venete e sulla loro lingua. Ed. by Francesco Valerio Rodeghiero. Pergine Valsugana (TN): Publistampa edizioni, 15–30.]

Ermenegildo Bidese

  1. Gli inizi della linguistica come scienza moderna

1.1 Introduzione

La linguistica si afferma come disciplina scientifica agli inizi dell’Ottocento, nel momento in cui realizza una delle caratteristiche principali della scienza moderna, cioè la messa in discussione della nostra esperienza quotidiana. I saperi antichi e medioevali avevano come obiettivo principale raggiungere la conoscenza spiegando ciò di cui facciamo esperienza, la scienza moderna, invece, rovescia questo assunto nel momento in cui intende falsificare il quotidiano. E che cos’è ciò di cui facciamo primariamente esperienza rispetto al linguaggio umano e alle lingue? Che esse si differenziano e variano, apparentemente in modo incommensurabile e irriducibile, già a pochi chilometri di distanza. Lo stesso episodio biblico del Libro della Genesi (11, 1-9) della famosa Torre di Babele riflette in qualche modo questa esperienza fondamentale. E ciò vale tanto per i dialetti, quanto e in misura maggiore per le lingue nazionali. La linguistica si costituisce quale scienza moderna, proprio nel momento in cui riesce a mettere in discussione questa esperienza quotidiana e a riportare le principali lingue europee, per quanto apparentemente diverse e incomprensibili tra loro, in uno schema teorico in cui esse altro non sono che varianti che discendono da un antenato comune, il proto-indoeuropeo.

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