Juli Zeh, Turbine

Juli Zeh,

Simone Caforio

Turbine di Juli Zeh narra le vicende degli abitanti di Unterleuten, nome simbolico di un fittizio paese di campagna, poco distante da Berlino. Juli Zeh è la figlia dell’ex direttore del Bundestag Wolfgang Zeh e, nonostante questo suo forte background politico alle spalle, riesce a creare l’atmosfera di un paese che rifugge completamente la politica. Il distretto di Berlino sembra non occuparsi di Unterleuten, così come i cittadini di Unterleuten non si interessano minimamente alle decisioni prese in città.

Con quest’opera Juli Zeh entra con prepotenza in quella schiera di autori (come Tellkamp, Seiler e Schulze) che si sono impegnati nella composizione di un Wenderoman, ovvero un romanzo capace di raccontare il grande evento della caduta del Muro, ponendo tuttavia l’attenzione sull’attuale situazione, su ciò che della svolta dell’89 è rimasto oggi nel substrato della popolazione, prendendo così la forma di un Gesellschaftsroman.

Tra gli abitanti di Unterleuten troviamo Gerhard, il responsabile della sottosezione “Protezione Uccelli” di Plausitz, incarico che ha assunto dopo aver rinunciato al ruolo di professore presso l’Istituto di Scienze Sociali alla Humboldt Universität di Berlino. Tra le aule dell’università conosce durante un suo seminario la dottoranda Jule. Il loro primo dialogo per discutere il tema della tesi si trasforma nel primo dei loro appuntamenti, da cui nascerà una relazione, motivo di scandalo all’interno dell’università.

La relazione prosegue con la nascita di Sophie e la decisione di abbandonare Berlino per rifugiarsi ad Unterleuten, luogo ritenuto più idoneo per la crescita della piccola. Il loro idillio viene interrotto dalla comparsa del vicino Schaller che appesta e rende irrespirabile l’aria, incendiando – senza nessuna apparente motivazione – vecchi copertoni di auto.

Frederik lavora come programmatore, dipendente di Weirdo, una fiorente azienda di videogiochi di proprietà del fratello minore. Frederik non aveva creduto abbastanza al progetto del fratello, riguardante la creazione di un videogame, Traktoria, che avrebbe prodotto successivamente milioni di fatturato. Lascia la facoltà di informatica, decidendo di lavorare come programmatore e trasferendo la propria residenza a Unterleuten con Linda, la sua “amazzone”.

Linda è una donna decisa con la passione per gli animali e in particolare per un animale, Bergamotto, uno stallone che grazie alle cure di Linda è scampato all’abbattimento. A Unterleuten arriva con l’obiettivo di creare delle stalle per Bergamotto e far nascere, grazie a lui, una stirpe di stalloni. Ogni parola, gesto o decisione di Linda sono manovrate dalle massime presenti nel libro motivazionale “Il tuo successo” di Manfred Gortz: “volere è potere” è il pensiero fondante dell’intero libro.

Gombrowski e Kron sono due settantenni che si odiano da quando sono bambini. La tregua dura poco: durante l’ultimo periodo della DDR Kron lavora per Gombrowski e i due riescono a convivere pacificamente, ignorandosi l’un l’altro. Dopo la Riunificazione, per adeguarsi alle nuove normative statali, Gombrowski decide di fondare l’Ekologica Srl sulla base della vecchia “La buona speranza”, azienda in cui lavorava la maggior parte degli abitanti di Unterleuten. Facendo ciò si ridestano il furore e la rabbia di Kron che lo accusa di essere un semplice prodotto del nuovo capitalismo.

La disputa ha il suo apice in un incontro notturno nel bosco, organizzato per chiarire ogni problematica. I risultati di quella notte, il cui scenario di fondo è uno dei più burrascosi temporali della storia di Unterleuten, sono un morto, una ferita grave alla gamba di Kron e un mistero che durerà più di vent’anni.

A prima vista Unterleuten si presenta come un immaginario locus amoenus, un luogo non interessato dallo scorrere del tempo, dove le giornate vengono scandite dalla semplicità delle azioni dei residenti. A rompere la pace di Unterleuten servirà la notizia, che il Land cui il paese fa riferimento ha deciso di installare nelle campagne adiacenti un sistema di dieci pale eoliche.

A ricordare al lettore che lo scenario del romanzo è ancorato alla contemporaneità ci pensa la scrittrice Juli Zeh, la quale, soprattutto nei primissimi capitoli del romanzo, sparpaglia tra le pagine continui richiami a siti web come Facebook, Amazon o Immobilienscout.de o ad eventi che hanno provocato scandalo come la crisi finanziaria dell’azienda Lehmann del 2010.

Turbine è un’opera che fa leva su varie dicotomie, che tengono in sospeso l’equilibro dell’azione, tra cui il bene e il male, il giusto e lo sbagliato, il comunismo e il capitalismo, le vecchie e le nuove generazioni.

I dialoghi avvengono prevalentemente tra due persone, in una lotta continua per la supremazia, in cui tutti cercano di ottenere il proprio tornaconto finanziario. In queste diatribe si assiste a repentini rovesci della medaglia, e il dissidio, prima presente unicamente tra vecchi rivali, si trasforma in lotte intestine, capaci di sgretolare la compattezza delle famiglie.

Lentamente fa il suo ingresso in scena il fantasma della DDR. Risalgono a tale epoca le macchie di sporcizia sulle finestre di case che vengono ristrutturate, vecchie autopompe dei vigili del fuoco e ringhiere di cornicioni che si scaraventano a terra, non riuscendo a sostenere il peso di una persona. La faida tra il violento Gombrowski e il complottista Kron ha proprio origine nell’epoca comunista e continua a esistere dopo la Riunificazione, farcita da reciproche accuse, giochi di poteri e silenziose alleanze con le varie fazioni del paese.

Dall’altro lato della strada c’era la vecchia recinzione di Björn, era fatta con semplici pannelli di rete metallica e risaliva ai tempi della DDR. […] Lei corse alla recinzione. I lenzuoli erano appesi con lacci fermacavi. Afferrò la stoffa, la scritta “SCIACALLO” si perse fra le righe. La strattonò ma non riuscì a strapparla. Era un lenzuolo robusto. Si aiutò con l’altra mano, tirò e strattonò con tutta la forza che aveva. Anziché il tessuto, cedette la recinzione. Björn le gridò qualcosa che lei non capì, ma ormai i pannelli di rete metallica le stavano precipitando addosso. Cadde per terra in un fracasso assordante.” p.301

In questo clima di disordine cittadino si inseriscono le controversie dei nuovi abitanti del paese, trasferitesi a Unterleuten per cercare nella pace agreste un rifugio dalle problematiche della città.

Il titolo originale del romanzo, Unterleuten (lett. “Tra la gente”), riveste in un certo qual modo una funzione di specificazione: sottolinea, infatti, che l’intera azione si svolge in quel paese, ed esattamente tra la gente di quel paese. A Unterleuten gli abitanti sono soliti risolvere i problemi “come si faceva una volta”, ovvero chiarendo le problematiche interne senza l’aiuto di forze esterne – nell’episodio del rapimento di una bambina, persino alla madre della vittima risulta assurdo rivolgersi alla polizia della città vicina.

Gerhard annuì. Capiva. Kathrin Kron era cresciuta lì. L’icona di Unterleuten andava immaginata così: non come Jule, che tagliava l’erba al sole con un fazzoletto colorato sui capelli riasparmiando più margheritine possibili. Piuttosto come una madre cui era scomparsa la figlia e non se la sentiva di chiamare la polizia.“ p.357

Non potendo mantenere il titolo originale, con il suo significato annesso, i traduttori hanno deciso di spostare il focus del titolo sull’evento scatenante che porterà alla definitiva rottura del difficile equilibrio cittadino, l’installazione di dieci turbine eoliche.

La lotta per accaparrarsi le terre su cui costruire le pale eoliche – e, di conseguenza l’importante ritorno economico, genererà violenza e psicosi collettiva. Entreranno in gioco uomini d’affari dell’Ovest e una combattiva Linda, che si improvvisa una giovane imprenditrice in erba: insieme daranno del filo da torcere al vecchio Gombrowski, che con il suo progetto di affiancare all’Ekologica la gestione dell’impianto eolico, si ritrova nuovamente a difendersi dalle accuse di Kron di volersi arricchire a discapito della gente di Unterleuten.

Ricatti, false promesse e rivolte popolari porteranno non solo alla morte di un giovane, che, fuggendo dalla sua amata che sta per inimicarsi l’intera popolazione, decide di assumersi l’intera responsabilità delle azioni della donna, ma anche a un suidicio e alla rottura di una coppia con un ritorno a Berlino.

Turbine è un romanzo che scorre in maniera leggera tra le pagine dei numerosi capitoli, tessendo un numero sempre più elevato di intrighi e misteri i quali si ricongiungono infine in un unico grande filo rosso che porterà al finale del romanzo. Il lettore ha il compito di scavare tra azioni del presente, condizionate tuttavia da progetti e pensieri rivolti verso il futuro e ricordi, talvolta mancanti o dimenticati, di un’epoca che fa fatica a considerarsi realmente passata.

Simone Caforio

Juli Zeh, “Turbine”, (tit. originale “Unterleuten”), Fazi Editore, 2018, 617 p. ISBN 9788893250917, € 18,50

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