La letteratura tradotta in Italia

Walter Nardon

Nell’ambito degli studi letterari, lo sviluppo di un’impresa che si propone di mettere a punto uno strumento istituzionale, destinato a tutti, può suscitare una certa partecipazione emotiva, tanto più che questi fenomeni nella maggior parte dei casi avvengono in modo quasi impercettibile. Ciò che si prova davanti a un progetto come questo, infatti, è dovuto sia alla fiducia nel futuro degli studi che l’impresa esprime – fatto già di per sé non scontato –, sia alla dedizione degli attori in gioco, che come quasi sempre accade nell’attività di ricerca devono lavorare con silenziosa assiduità prima di poter conseguire e pubblicare i risultati di un progetto destinato a dare frutto soprattutto nel lungo periodo.

Se vi interessa lo studio della letteratura, andate a dare un’occhiata a questo sito: www.ltit.it il portale LTit – Letteratura tradotta in Italia. Si tratta di una banca dati digitale, ancora in via di sistemazione, dedicata alla letteratura tradotta in Italia nel Novecento, che mette in rapporto le opere originali con le varie traduzioni uscite nel corso di questo secolo. Per essere più chiari, se vi interessa capire che cosa ne sia stato nel nostro paese del Faust di Goethe o del racconto A Painful Case dai Dubliners di Joyce, nel portale potete trovare le date e le sedi di pubblicazione delle varie traduzioni, i nomi dei traduttori, le edizioni in volume, come pure sintetici profili sull’attività dei traduttori e mediatori culturali. Naturalmente, il portale non mette a disposizione i testi (va tenuto conto che molte traduzioni, opportunamente riviste, sono ancora in commercio) ma non è difficile orientarsi: alcuni possono addirittura essere reperiti con grande agio e legalmente in rete, ad esempio sul portale LiberLiber del Progetto Manuzio, dove potrete consultare un’edizione della traduzione del Faust del 1960. Come detto, il lavoro è in corso d’opera: per la letteratura tedesca arriva fino al 1950, mentre per le altre letterature i dati sono in via di inserimento. Continua a leggere su iuncturae

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