Mashup. Forme e valenze dell’ibridazione nella creazione letteraria

T3Numero monografico della rivista T3, a cura di Pietro Taravacci, Paolo Gervasi e Francesca Lorandini.

Scarica il Cfp in italiano e in inglese.

In questo numero monografico di «Ticontre» vogliamo interrogare quelle pratiche artistiche fondate sui concetti di mescolanza, trasgressione, contaminazione, che sembrano prolungare la tensione romantica verso un’opera totale  e assoluta nella quale convergessero tutte le arti. Cercheremo così di disegnare le linee di forza e comprendere le novità di quell’ideale di sovversione permanente che pare essersi incardinato nel cuore stesso della produzione artistica contemporanea, dal momento in cui i confini e l’identità del soggetto che prende la parola nel discorso letterario sono stati ridefiniti da un’apertura verso «l’altro». Perché, ad esempio, la netta distinzione tra romanzo, poesia e teatro è sempre meno adatta a descrivere le vie percorse oggi dalla letteratura? Quali sono le ragioni che rendono nuove forme (saggio, reportage) più adeguate alle necessità espressive della modernità? In che modo la coscienza artistica romantica, simultaneamente creativa e critica, ha innescato un processo autoriflessivo che, lavorando l’arte dall’interno, ha riconfigurato il paesaggio letterario?

 

Tra Otto e Novecento un sistema dei mezzi di comunicazione divenuto più complesso comincia ad interferire con le pratiche simboliche: così, quando Walter Benjamin associa le tavole del Coup de dés di Mallarmé ai manifesti pubblicitari, creando un parallelo tra l’organizzazione della pagina e l’organizzazione semiotica della metropoli, sembra sancire l’irreversibile ibridazione dello spazio immaginativo, che richiede alle pratiche interpretative nuove strategie di descrizione. Gli scivolamenti da un codice all’altro non riguardano solo questioni ascrivibili alla teoria della traduzione in senso stretto (adattamento, trasmutazione, traduzione inter o intra semiotica) o allo statuto di una disciplina come la letteratura comparata, ma sono il motore della creazione artistica moderna. Esistono, in questo senso, procedimenti rappresentativi nuovi che si fanno carico di contenuti che le forme della tradizione non sanno più veicolare? Nelle esperienze di matrice avanguardista, ad esempio, il linguaggio letterario stabilisce con la lingua dei media analogie formali e strutturali. I media attivano riflessioni metalinguistiche fornendo così modelli di organizzazione del discorso, che attraverso una logica non più lineare di disposizione dei segni travolgono la sintassi tradizionale. La progettualità esplicita di questi esperimenti artistici  è un fenomeno sintomatico? Come viene sfruttata artisticamente l’incessante attività poietica del nuovo regime di riproducibilità tecnica? Dall’influenza del giornalismo e della comunicazione periodica sulle forme narrative (che del resto è all’origine stessa della storia del romanzo), all’assorbimento delle tecniche del montaggio cinematografico da parte delle scritture novecentesche; dall’influsso che ha la radiofonia sulla partitura orale di molta letteratura modernista (basti pensare a Joyce), ai modelli e ai materiali audiovisivi eterogenei che nutrono la letteratura postmoderna, fino alle più recenti sperimentazioni di scrittura interne all’ambiente digitale, il medium non si limita a trasportare informazioni, ma allestisce un modello conoscitivo, contiene un principio di organizzazione dell’esperienza.

Questo numero monografico di «Ticontre» accoglierà contributi capaci di analizzare e d’interpretare, in una prospettiva sovranazionale, il modo in cui la letteratura, nella modernità, si nutre dell’ibridazione. Le analisi potranno riguardare tanto i generi ibridi per antonomasia (romanzo, saggio) quanto la contaminazione tra strategie discorsive e modalità enunciative. Si investigherà il mescolarsi di poesia e prosa, documento e invenzione, cronaca e narrativa, autobiografia e finzione, filosofia e critica, ma anche, ad esempio, la commistione di tragico e comico o la compresenza di categorie modali tradizionalmente distinte (epos, dramma, lirica) nella produzione artistica moderna e contemporanea. I contributi potranno concentrarsi ugualmente su  incroci inattesi di temi e topoi o su quelle forme che hanno assunto una nuova dignità estetica (reportage, biografia, pamphlet). Si cercherà così di valutare l’utilità operativa di alcune distinzioni retoriche o pragmatiche (letteratura alta e letteratura popolare, adesempio) e di capire come si articolano due tendenze apparentemente contrapposte che fondano il paradigma artistico nella modernità: l’assolutizzazione (o intransitività) e la «disartizzazione» (Entkunstung). Si potranno proporre degli studi relativi a opere poco note, ma anche interrogare autori canonizzati la cui modernità risiede proprio nel carattere spurio, eterogeneo e polifonico della loro scrittura (Lautréamont, Schwob, Joyce, Proust, Beckett, Mallarmé, Broch, Gadda, OctavioPaz, Juan Ramón Jiménez, solo per fare qualche esempio tra i molti possibili). Si proverà a capire la curiosità critica crescente, nel Novecento, per gli elementi paratestuali analizzando quei luoghi periferici in cui si elaborano nuove strategie di emancipazione dalla tradizione  e di legittimazione artistica.

Si elencano, di seguito, alcune possibili prospettive d’indagine: • analisi testuale di esempi di ibridazione letteraria tra generi e modalità discorsive • analisi testuale di esempi di ibridazione tra codici e sistemi semiotici • analisi di testi letterari che assorbono forme, retoriche, stilemi provenienti da altri media • esplorazione dei limiti della scrittura nella concezione della parola come oggetto e del testo come manufatto • mutazione del discorso critico in relazione al coinvolgimento della letteratura nelle strutture più ampie della semiosi formale e simbolica • analisi testuale di diari, taccuini, corrispondenze, recensioni e note critiche d’autore.

Si accettano proposte di contributi in italiano, francese, spagnolo e inglese. Chi fosse interessato a partecipare è pregato di inviare un abstract di 300 parole circa, accompagnandolo con una nota biobibliografica separata (massimo 150 parole), a ibridazione@ticontre.org entro e non oltre il 10 luglio 2015.

«Ticontre.TeoriaTestoTraduzione» n.5 (aprile 2016)

Mashup. Forme e valenze dell’ibridazione nella creazione letteraria

a cura di Pietro Taravacci, Paolo Gervasi e Francesca Lorandini.

Per invio delle proposte, informazioni e chiarimenti: ibridazione@ticontre.org.

Lingua: italiano, inglese, francese, spagnolo

Lunghezza massima dei contributi: 50.000 battute spazi inclusi

Abstract: 300 parole – profilo bio-bibliografico: 150 parole

Invio proposte di pubblicazione (abstract e profilo bio-bibliografico): 10 luglio 2015

Invio testo definitivo del contributo: 30 ottobre 2015

Pubblicazione del fascicolo: aprile 2016 – peer review: sì

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