Libri in cerca di editore: l’Agathon di Wieland

[Inauguriamo con l’Agathon di Wieland la rubrica Libri in cerca di editore: brevi schede, quasi dei pareri di lettura, su opere che i redattori di germanistica.net sarebbero felici di vedere (o veder tornare) in libreria. Romanzi, poesie, drammi, saggi, opere canoniche e rarità della letteratura tedesca, studi e ricerche dei suoi maggiori mediatori italiani, che potrebbero (e dovrebbero) far parte di un’ideale Biblioteca germanica. Segnaleremo in particolare le traduzioni già eseguite ma tenute ‘nel cassetto’ e le curatele progettate ma non ancora realizzate. Con l’auspicio che qualcuno di questi libri incontri il suo editore. Per maggiori informazioni sui libri: info@germanistica.net.]

La modesta ricezione, sia in Germania sia in Italia, di Christoph Martin Wieland (1733-1813), narratore, poeta, editore e traduttore, non è mutata da quando in occasione del bicentenario della nascita Walter Benjamin sollecitava, alla vigilia della presa del potere di Hitler, una rivalutazione critica della sua opera che si sviluppa nel periodo aureo della cultura tedesca, dal tardo illuminismo al classicismo weimariano. A lui dobbiamo con la Geschichte des Agathon il primo Bildungsroman nella letteratura tedesca settecentesca, anticipatore del romanzo psicologico moderno, che nelle tre edizioni dal 1766-67 a quella conclusiva del 1794 precede il frammento narrativo di Goethe della Theatralische Sendung, prodromo dei futuri romanzi di formazione di Wilhelm Meister.

Il romanzo di Wieland, ambientato fra il V e il IV secolo a. C. tra Delfi, Atene, Smirne e Taranto, è un complesso conglomerato allegorico incentrato sull’itinerario formativo e morale del protagonista Agathon, chiamato a risolvere la contrapposizione fra il mondo ideale dell’io e l’esperienza della realtà. Nello sfondo della sua figura, centrale nel Simposio platonico, le vicende narrate vanno ricondotte al presente dell’autore che per molti versi si proietta nella nostra attualità in un intreccio di concezioni filosofiche-politiche, principi morali e di possibili forme di governo. La vocazione a battersi per la res publica contro l’interesse personale, l’obiettivo del bene perseguito per se stesso come antidoto all’egoismo, la prefigurazione utopica di una società democratica la cui solidità e benessere si basano sulle qualità morali, sono i principi guida per una educazione individuale, civile e politica che non avrà seguito nei decenni successivi. La rifrazione costante fra mondo classico e mondo moderno, rappresentata con ironia ed eleganza erudita in una armoniosa cornice rococò di eros e sentimento, scandisce un percorso estetico-ideologico che si interromperà nell’Ottocento e ancor più tragicamente sarà dissolto dalle catastrofi novecentesche.

La traduzione della prima edizione del romanzo (1766-1767), preparata e messa a disposizione da Fabrizio Cambi, è integrata con le parti pubblicate dall’autore nel 1794. E’ previsto un apparato essenziale di note e commento. Il volume può essere contenuto in circa 950 pagine.

La redazione

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