[Il 18 gennaio 2014 cadeva il centenario della nascita di Arno Schmidt, come segnala la recensione che qui riprendiamo, alla fine della quale si annuncia una mostra sullo scrittore organizzata da Dario Borso e Alberto Casiraghi, alla Biblioteca Comunale di Milano dal 22 gennaio. L’immagine è una pagina di Zettels Traum. M.S.]
Anna Maria Curci
Da molto tempo desideravo scrivere di questo libro, che ho letto nella traduzione di Dario Borso. Lo faccio oggi, nel centenario della nascita dell’ autore del Leviatano, Arno Schmidt, nato ad Amburgo il 18 gennaio 1914, appunto. Una vita, la sua, che inizia nell’anno dello scoppio della prima guerra mondiale e che viene letteralmente attraversata dalla seconda, la quale lascia tracce profonde – solchi e sentieri che seguono vie proprie e, per la loro cruda e verissima originalità, tenacemente avversate – nella sua scrittura. A proposito di guerra, il richiamo a Hobbes non si limita soltanto al titolo della sua opera di filosofia politica, ma anche agli effetti dei conflitti bellici vissuti, patiti, subiti da chi scrive su vita e visione della vita. Keine Delikatessen, non c’è spazio per bocconcini delicati, né, tanto meno, per qualsiasi varietà dell’ottimismo: ecco qui l’intenzionale sarcasmo del sottotitolo leibniziano: Il migliore dei mondi. Continua a leggere su Poetarum Silva
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