Kraus vs. Franzen

Irene Fantappiè e Vincenzo Latronico

Onorevoli membri della Corte,
mi rivolgo al Ministero di Giustizia Poetica per attirare la vostra attenzione sui comportamenti del sig. Franzen Jonathan ai danni del mio cliente, sig. Kraus Karl.

Al cuore della faccenda c’è un nuovo libro, The Kraus Project (Farrar, Straus and Giroux 2013), del quale il sig. Franzen sostiene essere l’autore. Il libro è in realtà una raccolta di scritti del mio assistito; tradotti da Franzen, è vero, ma di solito questo frutta al massimo una menzione sul frontespizio.

Forse il sig. Franzen ha sentito che la mole delle note a piè di pagina che ha scritto giustificava la sua paternità: ci sono spesso varie pagine di annotazioni per poche righe di testo originale. Parlano di Kraus, sì, ma anche di Bob Dylan e degli amorazzi adolescenziali di Franzen stesso. Ma su questa appropriazione il mio assistito è disposto a sorvolare. Lo scopo professato del libro è di «rendergli omaggio», facendolo rifulgere di un po’ del bagliore del grande astro del great American novelist. A questo fine potremmo considerare questa operazione uno specchio: un modo di riflettere la luce, se non di prendere allodole. Potrà forse venirvi il sospetto che il mio sia il tipico atteggiamento dell’europeo che non sopporta che un americano gli porti via un prezioso monumento, e grida: «Per l’amor del cielo, lui era nostro!». Continua a leggere sul Sole24Ore

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