Ciò richiederà che in ogni comunità etnica si valorizzino le persone e le forze capaci di autocritica verso la propria comunità: veri e propri “traditori della compattezza etnica”, che però non si devono mai trasformare in transfughi, se vogliono mantenere le radici e restare credibili.
da: Tentativo di decalogo per la convivenza inter-etnica (1995), ora in Il viaggiatore solitario. Scritti 1961-1995, Palermo, Sellerio, 2011, p. 373.
One Response to Alexander Langer, 22.2.46-3.7.95