Hans Frank: “macellaio” o “Orfeo polacco”?

[Questo articolo è uscito sulla rivista poloniaeuropae (n. 2, 2011) con il titolo «Io ricamo sulla tela della nuova Europa»: il nazista Hans Frank “macellaio” o “Orfeo polacco”? Considerazioni su recenti tendenze storiografiche e letterarie. Immagine via holocaustresearchproject.org. M.S.]

Pier Carlo Bontempelli

Il crollo del blocco sovietico, la caduta del Muro, la nascita della Repubblica Federale di Germania e la fine dell’URSS hanno avuto, a partire dalla fine del 1989, ripercussioni anche in relazione a tematiche che sembravano ormai definitivamente sepolte o, meglio, che si voleva si ritenessero sepolte. Mi riferisco al manifestarsi di nuovi approcci nei confronti del nazionalsocialismo da parte di alcuni giovani autori1 e alla nascita di un genere storico-letterario di tipo nuovo che viene definito Täterbiographie (biografia degli assassini). È avvenuto che l’improvvisa e inattesa rinascita o ripresa dell’esperienza storica, causata proprio dalla caduta del Muro, abbia provocato l’effetto di rimettere in discussione la storia tedesca più remota e non ancora del tutto superata. Operazioni che si ritenevano ormai portate a termine e metabolizzate come la Vergangenheitsbewältigung o la Aufarbeitung der Vergangenheit — termini quasi intraducibili che renderei approssimativamente con riappropriazione o rielaborazione critica del passato — hanno dimostrato di essere operazioni quanto mai “complesse”, che non sono ancora concluse e forse non si concluderanno neppure nell’arco di qualche generazione. Leggi l’intero articolo su poloniaeuropae.eu

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