Per non distogliere lo sguardo

Il difetto dell’empirismo anglo-americano consiste di fatto nel suo ostinato proposito di isolare l’oggetto in questione da ogni altra cosa, fosse anche una cosa materiale, un “evento” nel senso di Wittgenstein, una parola, una frase o un “senso”. (Questo modo di pensare che si rifà a Locke ha un’ispirazione, in ultima analisi, politica, io credo; e non dovrebbe essere difficile, dietro il percorso seguito da Lukács in Storia e coscienza di classe per razionalizzare e universalizzare il pensiero, mostrare come tale modo di pensare sia caratterizzato da un distogliere lo sguardo, da una preferenza per gli oggetti isolati, come un mezzo per evitare l’osservazione di quelle più ampie unità e totalità che, viste attentamente, potrebbero a lungo andare costringere il pensiero a spiacevoli conclusioni sociali e politiche).

Fredric Jameson, La prigione del linguaggio (The Prison-House of Language), trad. di Giovanna Franci, Bologna, Cappelli, 1982 [grazie a Daria]

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