Geo-Grafie immaginarie. Una mappa tra memoria e futuro: Friedrich Hölderlin

[Agli inizi di dicembre 2011 si  è tenuto a Roma un Workshop internazionale dedicato a Geopoetiche e scritture di confine in una prospettiva comparatistica. Tra i molti, interessantissimi contributi presentati a questo incontro vorrei sottoporre ai lettori di germanistica.net quello di una giovane studiosa, Maria Arpaia, laureata in Lettere classiche e al momento dottoranda di ricerca in Letterature Comparate presso l’Università di Napoli “l’Orientale”, dedicato a una lettura geopoetica della ‘Grecia’ di Friedrich Hölderlin. M.L.]

Maria Arpaia

Cartografare l’immaginario poetico sembra una sfida avvincente: tracciare linee e punti su una carta ideale può costituire il mezzo più immediato per dare evidenza visiva ai movimenti del pensiero che lo sottende.  In particolare, la riflessione sullo spazio, geografico o irreale, che un autore abita e personalizza secondo una propria semantica dei luoghi, costituisce un ineludibile sostegno alla comprensione delle dinamiche creative dell’atto poetico. I legami tra poesia e territorio in cui l’autore scrive, così come quelli tra la creazione letteraria e il luogo geografico in cui è ambientata, assomigliano a fili sottili. Essi sono profondamente intrecciati tra loro fino a creare una seconda, più invisibile trama che sostanzia, però, l’intreccio principale. Riuscire a mettere a fuoco le contaminazioni tra luogo reale e immaginario, proiezione utopica e irruzione violenta della realtà significa conquistare una seconda più lucida visuale sull’opera letteraria in analisi e sulle strutture cognitive e poetiche che ne costituiscono le basi. Continua a leggere in pdf

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