Architettura

Massimo Bonifazio

Mattinata tersa a Catania, e gelo: inusuale e quindi più pungente. In piazza Dante alzo gli occhi, e mi trovo davanti la cupola di san Nicolò, la chiesa del Monastero dei Benedettini, finalmente priva dei ponteggi che da decenni ne ostruivano la vista: non so da quanto è così, non me n’ero accorto prima. Ora la cupola è così pulita, così netta sull’azzurro, con quel colore rosato che contrasta con il tufo chiaro del resto; il culmine della lanterna è contornato di morbide nicchie, e di sopra, discreta, la croce di metallo.

Quanto equilibrio in questa bellezza barocca, come in tutto il Monastero. Penso che sarebbe bello conoscere meglio la storia dell’architettura, i modi in cui gli esseri umani hanno pensato e costruito i loro edifici, hanno imposto al paesaggio una bellezza che in fondo non gli era estranea. Penso che vorrei conoscere l’architettura per immergermi in questo edificio, in edifici come questo, per buttarmi in un corpo a corpo con loro – ecco, penso, mi piace questa espressione «corpo a corpo», non nel senso guerresco, piuttosto nel senso amoroso – una lotta per gioco, in cui non si vuol far male all’altro – dove «Küsse und Bisse», baci e morsi, fanno finalmente rima: ma non per distruggere l’altro. Kleist, certo: ma questo non è ancora il commento al Kolhaas. È soltanto un addentellato a quanto scritto da Eugenio Spedicato riguardo al Meridiano, e pubblicato anche su questo blog, quella bellissima chiusa, la necessità di «individuare anelli di congiunzione con il nostro tempo e la nostra condizione». In questo senso desidero il corpo a corpo: del testo (letterario, architettonico…) contro il mio corpo, nella loro viva concretezza.

Massimo Bonifazio

This entry was posted in Interventi, Massimo Bonifazio and tagged , , . Bookmark the permalink.

3 Responses to Architettura

  1. Pingback: pagine di letteratura tedesca e comparata

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *