Percorsi critici nei saggi di Robert Musil

Daniela Nelva

Percorsi critici
nei saggi di Robert Musil

Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2011, 177 pp.

(dalla quarta di copertina) Questo studio intende focalizzare alcuni temi e motivi fondamentali che emergono negli scritti critici di Robert Musil (Klagenfurt 1880, Ginevra 1942), ovvero in quel complesso di interventi, articoli e discorsi a cui l’autore si dedica dai primi anni Dieci fino alla metà circa degli anni Trenta del Novecento. Gli ambiti affrontati da Musil sono i più vari: ora l’arte e la letteratura con il loro mandato etico-utopico, ora la scienza e la conoscenza, ora l’organizzazione ideologica e culturale. Ne deriva un percorso intellettuale poliedrico e articolato, scandito da tappe successive ma mai definitivamente concluso. Si delineano così i contorni di un “pensare” e “scrivere” aperto e sperimentale, definito dall’autore Essay: se da un lato esso è il luogo in cui si discute “per tentativi” sul mondo, dall’altro esso è lo spazio del confronto con la modalità stessa di quel discutere e quindi della ricerca di una sua piena legittimazione.

Indice

Nota introduttiva

1. Alcuni cenni sulla formazione di Musil

1.1 Il vivisettore di anime

1.2 Conduct of life

1.3 Il mondo ha un punto fermo?

2. La via degli scritti critici

2.1 Scienziato o scrittore?

2.2 Flaubert e la militanza ideologica

2.3 Iniziative editoriali

2.4 Redattore

3. Saggio e saggismo

3.1 Il saggio tra arte e scienza

3.2 Dal raziocinio borghese all’uomo matematico

3.3 Inventare l’“uomo interiore”

3.4 Esempi negativi

4. L’uomo, la storia, la Zivilisation

4.1 L’uomo come “Ungestalt”

4.2 La storia: necessità senza legge

4.3 L’ideologia ideologico-antiideologica

4.4 Etica e morale

5. Arte e vita

5.1 “Stato normale” e “altro stato”

5.2 Il modo metaforico

5.3 Per una progettualità culturale

Bibliografia