Tre canti da Inferno di Peter Weiss

Peter Weiss: Autoritratto tra la morte e la sorella, 1935 (via elephant&castle)

Per me si va nella città
che non è affatto dolente
Per me si va dove tutto si raggiunge
Per me si va tra la gente che sempre
è vincente
Lasciate ogni dubbio
voi ch’intrate

ispirato dal denso, bellissimo saggio di Camilla Miglio, postato qui a fine dicembre (leggi), ripropongo una scelta di tre canti dell’Inferno di Weiss, 
risalente agli anni Sessanta ma inedito fino al 2003, nella mia traduzione apparsa nel 2008 (Mimesis, il quadrifoglio tedesco).

Ho scelto il quarto canto, aperto dalla variazione sopra riportata dei celebri versi danteschi, il ventitreesimo e il trentesimo.  Fra i più riusciti, mi pare, nel disegnare il poeta fiorentino e l’intellettuale ebreo-tedesco come compagni di esilio, di resistenza e di utopia.

Weiss: Inferno – tre canti

Qui si può leggere in formato integrale la mia postfazione all’edizione italiana.

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