Sigmund Freud, Racconti analitici


Daniele Giglioli

Non c’è bisogno di coltivare una speciale dedizione alla teleologia, alla mistica della pienezza dei tempi, o magari all’ottimismo evoluzionista secondo cui una cultura riesce sempre a produrre al momento giusto gli anticorpi contro le tendenze degenerative che la minano, per salutare l’arrivo in libreria dei Racconti analitici di Sigmund Freud (progetto editoriale e introduzione di Mario Lavagetto, note e apparati di Anna Buia, traduzione di Giovanna Agabio, “Millenni” Einaudi, 805 pagg, 85 euro) come una circostanza estremamente felice. In un contesto come quello presente, dominato dalla un tempo stimolante ma ormai stucchevole confusione categoriale tra fiction e non-fiction, sempre a rischio di annacquare ogni differenza all’insegna di una generica narratività che tutto pervade e nulla spiega (saggi che si leggono, purtroppo, “come romanzi”; romanzieri che si improvvisano storici, e viceversa; onnipresenza dello Storytelling in ogni ambito della comunicazione e della prassi sociale), il Freud proposto da Lavagetto invita invece a coltivare la sottile e necessaria arte del distinguo. Tra sapere e raccontare, letteratura e scienza, invenzione e scoperta esistono reti infinite di nessi e implicazioni, che bisogna pazientemente districare, non annegare in una melassa incommestibile. Continua a leggere su Le parole e le cose

This entry was posted in Recensioni and tagged , , , . Bookmark the permalink.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *