Ostalghia

Il 18 gennaio alla Biblioteca provinciale La Magna Capitana di Foggia si inaugura l’istallazione di Lino Sivilli Ostalghia. Fino al 16 febbraio.

Dalla presentazione: “Quando il muro di Berlino costituiva il simbolo tangibile della divisione non solo di una città ma del mondo intero in due blocchi politicamente ed ideologicamente contrapposti, qualcuno vi scrisse sopra parole che sarebbero divenute profetiche: “Prima o poi ogni muro cade”. Il muro costruito per impedire la fuga dalla dittatura comunista dei berlinesi abitanti nel settore Est fu sgretolato a partire dal 9 novembre 1989, segnando l’inizio della riunificazione tedesca.
Una rivoluzione “pacifica” che si aggiungeva alle tante, già in atto, che avrebbero portato alla completa disgregazione dei regimi totalitari dell’Europa dell’Est e a profondi mutamenti degli scenari politici, economici e sociali mondiali. Lo spirito della democrazia e della libertà riprendeva ad aleggiare sull’intero Vecchio Continente. Ma, come spesso accade, all’entusiasmo e alle speranze per la riconquistata libertà, col tempo è subentrato in molti il rimpianto per un mondo che offriva l’illusione della sicurezza e della uguaglianza a scapito delle libertà civili e politiche. “Ostalghia” è appunto il termine che designa la “nostalgia dell’Est”, il rimpianto del passato e delle radici culturali da cui si era scappati. Dimenticando troppo presto quante sofferenze, quante privazioni e limitazioni quella realtà statuale aveva prodotto. Ecco, le opere e le installazioni di Lino Sivilli, realizzate a partire dalle “macerie” reali di quel mondo in dissoluzione, frammenti del muro impacchettati come “reperti” ma soprattutto libri che erano a fondamento di un sistema politico, sono un invito a non dimenticare troppo in fretta, a fare fino in fondo i conti con la propria storia, per evitare che i fantasmi del passato riprendano consistenza.
Prima o poi ogni muro cade, è vero, ma ancora più importante è evitare che ne sorgano di nuovi.”