Hilde Domin, Con l’avallo delle nuvole

Copyright Janet Brooks-Gerloff by SIAE 2011

Chiara Conterno

Nata a Colonia nel 1909, Hilde Löwenstein, scrittrice e saggista tedesca di famiglia ebraica, lascia la Germania nel 1932 a causa della drammatica degenerazione socio-politica. Conclusa una breve  permanenza in Italia e, successivamente in Inghilterra, nel 1940 approda nella Repubblica Dominicana, da cui si spiega l’origine del suo nom de plume, Hilde Domin: “E oltre l’orizzonte […]/ c’è una terra / dove mi si deve accettare, / senza passaporto, / con l’avallo delle nuvole”.

Costituita da una scelta oculata di poesie, tratte da Gesammelte Gedichte (1952-1987), la raccolta fornisce un’ampia panoramica della lirica della “poetessa del ritorno” – così definita da Hans Georg Gadamer poiché, a differenza di altri autori tedeschi, Hilde Domin rientra in Germania nel 1961. Nell’edizione italiana trovano spazio i temi principali della sua poesia: la riflessione sull’esilio, l’emigrazione e lo sradicamento – si veda la poesia di apertura, Paesaggio in movimento –,  così come sul ruolo e il valore della parola e del linguaggio (Parole), nella fattispecie del tedesco, lingua madre posseduta, persa e ritrovata, o meglio ri-scelta. Non mancano testi poetologici, tra cui spiccano Lirica e Tre modi di scrivere poesie, celebre per il concetto del “Dennoch”, reso in italiano con “il loro sempre e comunque”, nonché componimenti impegnati socialmente, uno tra tutti Tempi bui.

L’eleganza essenziale dei versi tedeschi, caratterizzati da un linguaggio antimetaforico, quotidiano e colloquiale, ritorna nella versione di Ondina Granato. Se in alcuni punti la traduttrice inciampa (ad es. a pag. 23 “an der Seite der Hausfrau”, ossia “accanto alla padrona di casa” si legge invece “al posto della padrona di casa” ) in altri casi  è abile nel suggerire il senso poetico: “Nicht müde werden” diventa, ad esempio, “Non scoraggiarsi”, soluzione che rende contemporaneamente l’invito a non lasciarsi sopraffare dalla stanchezza interiore, dalla “Entmutigung”, e l’incoraggiamento a reagire allo scoramento.

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A conferire una nota originale a Con l’avallo delle nuvole è la presenza di 13 riproduzioni di tele di Janet Brook Gerloff, ispirate a poesie di Domin, rintracciate  da Pietro Del Vecchio grazie a una mostra presso la Casa di Goethe di Roma. Oltre a rappresentare un vero e proprio commento per immagini, esemplificato su alcune liriche, esse confermano la suggestione delle poesie di Domin, capaci di trasformarsi assumendo forme espressive diverse dalla parola, quasi delle sinestesie artistiche.

Chiara Conterno

Hilde Domin, Con l’avallo delle nuvole, ed. orig. 1987, traduzione dal tedesco di Ondina Granato, a cura di Paola del Zoppo e Ondina Granato, Del Vecchio Editore, Roma 2011, pp. 327.

da: L’Indice dei libri del mese, 2011, n. 11

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