Nuovi poeti di Berlino 2: Ulf Stolterfoht

Theresia Prammer

Berlinese d’adozione, Ulf Stolterfoht è un originalissimo “fabbro di poesie” con materiali espressivi che si possono definire di riporto. In Stolterfoht, poeta di grande allegria intellettuale e fortemente legato alla tradizione poetica connessa alla critica del linguaggio, si realizza il paradosso di un avanguardista conosciuto da pochi ma molto amato. Accanto alle doti più espressamente concettuali, non gli mancano infatti né la disposizione comunicativa, né l’umorismo, né la capacita di giocare col senso del non-senso. Tra il 1999 e il 2009 ha realizzato un progetto molto ambizioso dal titolo tanto sobrio quanto lampante: fachsprachen. Stolterfoht utilizza linguaggi di provenienza settoriale, codici e sottocodici linguistici legati a un ben preciso ambito culturale o pratico (estetico, filosofico, tecnico, scientifico, giuridico, burocratico, ecc.), che vengono tuttavia impiegati in modo improprio, funzionale a un diverso disegno espressivo, tanto da risultare alla fine una cosa inconfondibilmente sua. Stolterfoht, infatti, riesce a estraniarli radicalmente dal loro originario ambito di provenienza, integrandoli e mischiandoli di volta in volta con letture, citazioni, inserti di linguaggi individuali dalla provenienza più diversa. Il risultato sono poesie saggistiche di notevole densità espressiva e concettuale, ma sempre in qualche misura leggere e scattanti. […] (da Ricostruzioni. Nuovi poeti di Berlino, a cura di Theresia Prammer, Milano, Libri Scheiwiller, 2011, pp. 95-96).

[muskat: vor einnahme gesamtnuß…]

muskat: vor einnahme gesamtnuß bring deine lyrik zum
abschluß. dann such es dir aus: kollaps oder lethargie.
sink auf die knie, bete. bei kleineren mengen, pulverisiert,
hält das gefühl von schwebegang volle vierzehn stunden an.
schlug alle in seinen bann – und die meisten schrieben ja
wirklich gedichte. es war seltsam, ende der siebziger in

einem viertel wie heslach: für junge, weiße schulverweigerer
blieben allein lyrik und improvisierte musik, um dem ghetto
zu entkommen. viele schafften das ohne chemische hilfe nicht,
und für die war muskat wie geschaffen: amphetaminartig
putschend, leicht bewußtseinsverändernd und vergleichsweise
billig – da blieb man für tage am tisch. doch das geschriebne

überstieg bei weitem das können. oft ließ das scheinbar mühelos
erreichte niveau den schaffer sprachlos zurück: er verstand
die eigne lyrik nicht. sie schien ihm schwierig und überkomplex.
die meisten machten unbeeindruckt weiter, verschwiegen ihr
scheitern und erhöhten einfach die dosis, was die probleme
auf natürlichem wege löste. andere gewannen einsicht und

verfaßten bezüglich berichte – auch das lief sich tot, ist teil
der aporie-geschichte – wieder andere, ganz bestimmt nicht
die dümmsten, verschwanden für einige zeit und kehrten mit
den insignien zurück. für ihre dichtung ein glück, für ihre seele
verheerend. alles in allem hat heslach bis heute acht vorzüg-
liche dichter erbracht. über zwölf weiteren wölbt sich die nacht.

[moscata: prima di assumere una noce intera…]

moscata: prima di assumere una noce intera porta a termine
la tua lirica. poi scegli tu: collasso o letargo.
buttati in ginocchio, prega. in quantità più piccole, polverizzata,
la sensazione di sospensione dura quattordici ore intere.
ammaliava tutti – e la maggior parte di loro poi scriveva
davvero poesie. era curioso. alla fine degli anni settanta in

un quartiere come heslach: ai giovani bianchi renitenti alla scuola
rimanevano solo la poesia e la musica improvvisata per fuggire
dal ghetto. molti senza aiuto chimico non ci riuscivano
e la noce moscata era fatta per loro: anfetaminica
eccitante, alterante la coscienza e relativamente
economica – si stava alla scrivania per giorni interi. ma il risultato

andava ben oltre la bravura. spesso l’alto livello raggiunto apparentemente
senza fatica lasciava ammutolito il suo artefice. non capiva
la sua stessa poesia. gli sembrava difficile e iper-complessa.
i più andavano avanti imperterriti, sottacevano il loro
fallimento e aumentavano la dose, così i problemi si risolvevano
in modo naturale. altri ne traevano visioni e stilavano

rapporti al riguardo – anche questo finiva nel nulla, ciò fa parte
dell’aporia della storia – altri ancora, di certo non i più
negati, scomparivano per qualche tempo per ritornare con
stemmi di distinzione. una fortuna per la loro poesia, un disastro
per la loro anima. tutto sommato heslach fino ad oggi ha generato
otto eccellenti poeti. su altri dodici è sceso il silenzio.

(T. Prammer)

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