Antimodelli del maschile nella DDR



[Il numero 61 della rivista Allegoria dedica la sua sezione tematica alla maschilità in letteratura. Accanto ai saggi di Anna De Biasio (sui masculinity studies), Vincenzo Bavaro (su Amiri Baraka), Fabio Andreazza (su Marco Ferreri), all’intervista di Daniele Balicco a Luigi Zoja e all’ampia recensione di Margherita Ganeri al Dominio maschile di Pierre Bourdieu, compare anche un mio saggio dal titolo Antimodelli del maschile nella DDR. Genere e campo letterario.

Prendendo spunto dal caso dei “protocolli al maschile” (Männerprotokolle) pubblicati nella DDR a metà degli anni ’80 dalle scrittrici Christine Müller e Christine Lambrecht, il saggio riflette su quanto e a quali livelli il genere influenzi il posizionamento degli autori/autrici nel campo letterario, condizionando non solo le loro traiettorie, ma anche le forme, i contenuti e il genere letterario delle loro opere. Ne emerge la tesi che il maschile, come il femminile, non è un tema, di cui esaminare le variazioni in un corpus di testi, ma un fattore che agisce a tutti i livelli della riproduzione sociale, ivi compresa la produzione di letteratura. M.S.]

Michele Sisto

La sessualità quale noi l’intendiamo è effettivamente un’invenzione storica, un’invenzione tuttavia che si è andata operando  a mano a mano che si realizzava il processo  di differenziazione dei diversi campi,  e delle loro logiche specifiche. (P. Bourdieu, Il dominio maschile)

Verso la metà degli anni ’80 vengono pubblicati nella Repubblica Democratica Tedesca due volumi molto simili per contenuto e struttura: Männerprotokolle [Protocolli al maschile] di Christine Müller e Männerbekanntschaften [Incontri al maschile] di Christine Lambrecht. Si tratta in entrambi i casi di ‘protocolli’, ‘sbobinature’ o ‘bio-interviste’,un genere di letteratura documentaria che ebbe larga fortuna nella Germania socialista sulla scia di Ciao bella di Maxie Wander. Se le interviste di Wander testimoniavano i nuovi modi di vita delle donne nel privato e nella società, le due più giovani autrici spostano il loro interesse sugli uomini. Sul risvolto di copertina di Männerprotokolle leggiamo:

Io non sono un uomo normale. Non mi interessano né il calcio né le macchine. Non so quale sia il modo migliore e più veloce per far soldi. Non me la sento di dire malignità o volgarità sulle donne, perché le donne per me sono quanto di più bello e grande ci sia», dichiara Lothar (34 anni), pediatra e padre di quattro figli. Ma esiste davvero quest’uomo NORMALE? Christine Müller ha ascoltato uomini di diverse età (dai 16 ai 62 anni), diversi mestieri (dal manovale al criminologo specializzato) e impegnati in diverse forme di relazione (dall’etero all’omosessuale; dal giovane scapolo al vedovo). Le risposte sono tanto varie quanto gli intervistati, e i ritratti che ne derivano sono per lo più «antimodelli» [Gegenbilder] rispetto alle immagini del maschile più stereotipate e alle convinzioni più parziali, che siano quella dell’eroe sempre attivo ed efficiente o quella del carrierista ossequioso e insensibile.

Leggi l’intero articolo: Allegoria n. 61 – Michele Sisto – Antimodelli del maschile nella DDR

Leggi uno dei protocolli al maschile: Anni di viaggio – Pietre d’inciampo

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